Un libro curioso e importante restava ancora da scrivere in Italia: la storia della nostra letteratura al femminile.
Costumi, usi, vicissitudini, credenze, rapporti familiari e ruoli sociali: tanti sono i punti di contatto e di raffronto fra le vite ...
Un libro curioso e importante restava ancora da scrivere in Italia: la storia della nostra letteratura al femminile.
Costumi, usi, vicissitudini, credenze, rapporti familiari e ruoli sociali: tanti sono i punti di contatto e di raffronto fra le vite e le opere delle signore letterarie italiane.
Da Compiuta Donzella (XIII secolo) a Dacia Maraini (XX secolo) cinquanta biografie, corredate di citazioni ed estratti dalle opere fondamentali, mettono in luce il profondo legame psicologico fra autrici e ruoli maschili nella famiglia e nella società, dando voce ad una lunghissima storia di silenzi, abusi e sopraffazioni.
Nell’Ottocento, nonostante la lotta per l’affermazione di un’identità femminile fosse ancora aperta, cominciarono ad affacciarsi nel panorama culturale italiano i primi nomi destinati a comparire nelle antologie letterarie: Matilde Serao, Grazia Deledda e Sibilla Aleramo.
E’ col novecento che, finalmente, la donna ha il diritto di essere riconosciuta a pieno titolo nel suo ruolo di cittadina e scrittrice.
L’essere femminile non esiste solo a partire dal suo inserimento nel quadro democratico: le donne hanno sempre fatto sentire la loro presenza e fuori dai simposi maschili. .Ce lo dimostra la testimonianza della loro scrittura.
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